Lo smalto dei denti è uno degli elementi responsabili del colore del nostro sorriso e può avere diverse gradazioni a seconda di diversi fattori che con questo vengono in contatto. Scopriamo quindi tutti i dettagli sulle gradazioni dello smalto dentale.
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Che cos’è lo smalto?
Lo smalto dentale è lo strato più superficiale del dente. Si tratta del tessuto più duro presente nel nostro corpo ed è composto per il 96% da componenti di origine inorganica, in particolare calcio e solo per il restante 4% da sostanze organiche.
Non contiene cellule ma solo una piccola percentuale di acqua. Questa particolare composizione rende lo smalto forte e resistente alla masticazione aiutato anche dalla grande elasticità della dentina, lo strato direttamente sottostante ad esso.
Tuttavia, questa composizione lo rende però particolarmente solubile agli acidi, il che provoca sia l’erosione dello smalto che anche la formazione di carie, provocata proprio dagli acidi che derivano del metabolismo dei batteri.
Lo smalto riveste la corona del dente come un cappuccio ed ha una struttura particolarmente spessa all’estremità in funzione della masticazione, mentre si assottiglia verso le gengive.
Smalto e colore dei denti
A dispetto di ciò che generalmente si crede, il colore del dente non è dato essenzialmente dallo smalto in quanto questo ha una composizione traslucida che lascia trasparire il colore della dentina sottostante.
Le tonalità di quest’ultima infatti, sono molto varie e possono essere influenzate da molteplici fattori diversi come la composizione genetica o l’assunzioni di particolari farmaci che ne possono provocare l’alterazione del colore.
La dentina ha un colore che generalmente può tendere al giallastro, al grigio piuttosto che al bianco e questo elemento si riflette direttamente sullo smalto.
Le tonalità traslucide dello smalto, invece possono andare dall’avorio al bianco e talvolta virare anche verso tonalità di azzurro. La combinazione di questi due elementi, dunque, provoca la percezione che abbiamo del dente. Generalmente, quindi, più spesso è lo smalto, più abbiamo la percezione che il dente sia bianco.
Smalto dei denti consumato o rovinato
Nonostante ciò che abbiamo detto finora, molto spesso si possono notare delle variazioni nel colore dei denti che possono essere dovute ad una molteplicità di fattori diversi.
Infatti, lo smalto può assorbire i pigmenti dei cibi e delle bevande che ogni giorno assumiamo e, come detto in precedenza, è particolarmente sensibile agli acidi il che lo rende una sostanza molto fragile.
Le alterazioni cromatiche dei denti, poi, possono essere causate anche dall’assunzione di farmaci, come per esempio la tetraciclina, soprattutto se assunta dalla madre in fase di gravidanza.
Oltre a queste cause, anche alcune possono contribuire alla modificazione dell’aspetto dei denti. Da ricordare, infine, come durante il corso di vita, anche i denti subiscano un naturale processo di invecchiamento che li porta a subire delle continue e normali variazioni nell’aspetto. Ma analizziamo i fattori che possono portare questi cambiamenti.
Cibi e Bevande
Tra i cibi e le bevande che quotidianamente assumiamo ci sono naturalemente delle sostanza che vanno a contribuire maggiormente all’alterazione dello smalto dentale.
Tra queste in primis troviamo the, caffè, vino rosso, carne cotta al sangue. Altri cibi e bevande che sarebbero meglio evitare sono tutti quelli che favoriscono la presenza di batteri come bevande zuccherate, dolci eccessivamente zuccherini e anche quelli con composizioni molto acide come sott’aceti e anche birra in consumo eccessivo.
Queste sostanze, quindi, si rivelano non essere salutari per la formazione dello smalto perché oltre alle loro composizioni, inibirebbero la produzione di saliva che è invece uno dei maggiori fattori per l’autopulizia dei denti.
Sigarette e tabacco
Il tabacco è uno dei maggiori responsabili dell’ingiallimento dei denti e più in generale del peggioramento della salute della bocca e dell’organismo tanto da tacciarlo come uno dei principali nemici dei denti.
Purtroppo, sia l’utilizzo di tabacco da masticare che il fumo delle sigarette intacca fortemente lo smalto, che durante l’aspirazione è una delle prime parti del corpo a venirne a contatto.
Il fumo causa infatti, il deterioramento dello smalto provocando delle vere e proprie discromie o macchie a causa della maggiore visibilità della dentina sottostante con l’emergere del suo colore giallastro ulteriormente accentuato dal fumo.
È importante sottolineare, poi, come al di là dei soli danni estetici, il consumo di sigarette provochi anche ben più gravi e numerosi problemi di salute oltre che dentali.
Farmaci
Come abbiamo visto in precedenza, anche i farmaci possono essere responsabili della variazione del colore dello smalto.
Le discromie provocate possono essere solo temporanee e nella maggior parte dei casi il responsabile è la clorexidina sotto forma di gel o come collutorio.
Questa provoca una colorazione giallo-marrone che scompare gradualmente con la sospensione dal consumo del farmaco. Tra le sostanze che invece provocano una alterazione permanente ci sono tutte quelle che interferiscono con l’odontogenesi come tetralcine e fluoruri.
Questi ultimi, in dosaggi massicci possono provocare delle modificazioni del colore e della trasparenza della dentina. In particolare le tetralcine, se assunte nella fase di sviluppo e crescita del dente, si legano indissolubilmente allo smalto, conferendogli una colorazione giallastra e, per questo motivo, la loro somministrazione viene sconsigliata in gravidanza.
Ecco, dunque, qualche nozione sulla variazione e sulla composizione dello smalto dei denti, responsabile della colorazione del nostro sorriso. Bisogna ricordare, poi, che in caso di cambiamenti permanenti o meno dello smalto è sempre possibile intervenire con un trattamento sbiancante.
Si consiglia, infine, di mantenere sempre una buona igiene orale come prima e fondamentale regola per il mantenimento di una bocca sana e di un sorriso smagliante.